Thursday 25 September 2008

Monday 22 September 2008

PARADOSSO DEI CORVI NERI

Per il principio induttivo il riscontro che una teoria sia giusta aumenta le probabilità che quella teoria sia effettivamente vera.

La teoria
Tutti i corvi sono neri. Girando per il mondo, ogni corvo nero che incontro aumenta la probabilità che la mia teoria sia effettivamente esatta. E fin qui..

L'equivalenza logica
Dire che "tutti i corvi sono neri" è logicamente equivalente a dire "tutte le cose che non sono nere non sono corvi". Quindi, continuando a girare per il mondo, se incontro un gatto con un un pompelmo verde in testa non faccio che aumentare la probabilità che tutto ciò che non è nero non sia un corvo, e di conseguenza anche l'assunto ad esso equivalente " tutti i corvi sono neri".

Si capisce che questo non ha senso, quindi credo proprio che si possa parlare di paradosso.

Vai Sergio, territorio tuo...

Tuesday 16 September 2008

MUTAMENTI CLIMATICI

I mutamenti climatici sono le variazioni a livello globale del clima della Terra (cambiamento dei valori medi o delle variazioni rispetto la media). Essi si producono a diverse scale temporali su tutti i parametri meteorologici: temperature massima e minima, precipitazioni, nuvolosità, temperature degli oceani... Sono dovuti a cause naturali e, negli ultimi secoli, si ritiene anche all'azione dell'uomo le cui influenze sul clima sono causa di dibattito scientifico.

I recenti cambiamenti climatici hanno portato a riduzione delle temperature nel mese di Settembre, con incremento dei fenomeni piovosi. Tutti gli studiosi mondiali concordano sul fatto che questa combinazione di agenti porterà ad effetti sconvolgenti, primo fra tutti la fine del PERDONO A REGGELLO.

Saturday 6 September 2008

IDENTITA' E TECNOLOGIA

In Lorenso Cherici
Costruire una propria identità è uno dei problemi più grandi della società moderna. La parola identità è di facile interpretazione, ognuno di noi è in grado di rispondere in modo più o meno corretto alla domanda "chi sono io?". La questione diventa molto più complicata se il concetto di identità viene affiancato a quel processo di socializzazione, che nel corso dei secoli è cambiato notevolmente. La questione identità nasce al momento in cui l'individuo trova a doversi confrontare con se stesso, con i suoi sentimenti, con le sue ragioni e con gli altri esseri umani, ed è grazie al rapportarsi con gli altri che l'individuo si riconosce diverso dall'altro, partendo da constatazioni di uguaglianza. Durante il medioevo fino alla rivoluzione industriale, l'uomo non era in grado di essere libero come soggetto capace di intelletto e di ragione, questo grazie ad un fortissimo controllo di poteri esterni come ad esempio la chiesa ma non solo; ma è con la scoperta di nuove tecnologie e la nascita del libero mercato che nasce e si struttura il concetto dell'io. La nascita dell'io non può che corrispondere alla scoperta dell'esistenza dell'altro, da cui prende le distanze, ne valuta le differenze e si confronta per scoprirsi, identificandosi come singolo e diverso. Dopo aver fatto tutto questo il singolo, oltre a decidere chi è, deve tener conto di cosa gli altri pensano di lui. Come ho già accennato prima è soltanto dopo la rivoluzione industriale che l'individuo si trova inglobato in quel processo di apprendimento continuo e in un cambiamento veloce della società, che in buona parte è avvenuta con l'avvento dei nuovi mezzi di comunicazione. A partire dalla rivoluzione industriale si è verificato un processo di urbanizzazione, che ha portato ad una ridefinizione dei rapporti umani. Cambia il modo di produrre, separando il mondo del lavoro dal tempo libero. La nuova tecnologia ha portato del benessere a noi e alla società, ma spesso viene usata dall'uomo per motivi futili, andando ad influire direttamente sull'efficienza e l'efficacia del modo di comunicare. Non si impara a comunicare possedendo l'ultima tecnologia, ma si impara a comunicare in maniera diretta. L'enorme successo di messenger ci fa capire l'altro modo di comunicare, quello che da in effetti la possibilità di sfuggire dalla propria identità. Quello che colpisce di più è la possibilità di dire delle cose che in presenza dell'altra persona non diremmo mai, sia per la paura di fare brutta figura, sia per la paura di essere escluso dal proprio gruppo di pari. Avviene uno sdoppiamento della nostra personlità, che sinceramnete non aiuta a capire chi siamo realmente, quali sono i nostri limiti e quali i nostri sentimenti. E' il caso delle chat, dove incotriamo persone e ce ne innamoriamo senza mai aver avuto un contatto faccia a faccia (non sapendo che erano minorenni da Tobia). Alcuni sostengono che messenger sia un modo economico di comunicare e probabilmente è vero, ma la propria personalità non ha un prezzo. Questa critica è solo uno sfogo per le nuove generazioni, per quelle persone che ormai non escono più di casa per la paura di non essere accettate per quelle che sono realmente, per quelle persone che confondono i veri sentimenti, con frasi poetiche e con coloro che di notte sognano la loro amata o amato senza mai averla vista in faccia.
Questo è quello che penso e la prossima persona che mi chiede perchè non uso messenger gli risponderò semplicememte
- Vai su fabiani35.blogspot.com

E ora criticate.

CHI E' VERAMENTE SID BOY?

Sid boy, identificati.

Hai una folta capigliatura?
Avevi un furgone fouriditesta?
Sid sta per Sidney? O forse per Siddarta? O forse per sidjechgkerl?
Hai un paio di Ray-Ban (finti?)?
Ti lavi nell'oceano pacifico al tramonto?
Ogni tanto ti fai una doccia normale?
In ogni caso, sei veramente chi credo tu sia?



(la faccia di culo in questa foto cioè..)