Tuesday 8 November 2011

DITA INCROCIATE

Lettori e lettrici (dubito, ma voglio crederci),
Non so se lo fate anche voi, ma io tutte le mattine cerco di mantenere la mia cultura generale ad un livello di minima decenza, affinché possa votare senza paura, anche in caso di democrazia sperimentativa .Di solito cerco di informarmi da fonti ufficiali, di orentamento politico diverso, ma anche da blog più o meno importanti e rinomati. Questo, mi auguro, mi consente di avere una visione della situazione globale da diversi punti di vista ed avere una mia idea indipendente.
Sicuramente state pensando chi se ne frega, ed avete ragione, perché poi infatti non volevo dire questo.

Mi chiedevo se anche voi, tutte le mattine fino ad oggi, avete incrociato le dita la mattina mentre aprivate la pagina di repubblica, affinché il titolo fosso "Berlusconi a casa", oppure "Berlusconi in galera" o meglio "Berlusconi scappa a Tunisi".
Oggi incrociare le dita è finalmente servito a qualcosa.

Sunday 30 October 2011

ENERGY, SOCIETY AND SUSTAINABILITY

Lettori che non avete niente di meglio da fare,
Come avrete capito dal titolo oggi si parla di energia, società e sostenibilità. Stavo aggiornando il mio curriculum quando ho letto che in realtà avevo sostenuto e passato un corso proprio su questo argomento. Mi sono quindi sentito a pieno titolo una vera autorità in materia e ho deciso di dare una opinione in merito. Grazie per il vostro tempo.
C’era una volta un’isola, in un posto caldo e umido, dove gli uomini vivevano di banane, manghi, papaye e canne da zucchero. Avevano anche animali da fattoria ed erano dei grandi pescatori. Mangiavano quello che producevano, vi sembrerà logico. Nel senso, sei nel mezzo dell’oceano a trentacinque gradi, ad almeno 2 giorni di nave da qualsiasi paese che produca cibo diverso dal tuo, non è che puoi mangiare la fonduta pasteggiando a grolla. Mi sembrerebbe logico insomma. Vado al mare e mangio il pesce, vado in montagna e mangio cacciagione. Vado in Cina e mangio riso, vado in America e mangio da Mc Donald.
E invece non è logico per niente, perché in questa piccola isola calda e umida ci sono cavoli olandesi, patate francesi, vongole del mediterraneo, salmoni della Norvegia, carne di canguro e pasta dall’Italia (ma quella è dappertutto). Non producono né latte né grano, ma a colazione in tutti gli alberghi c’è pane burro e marmellata (la marmellata almeno non è di ciliegie, questo va riconosciuto). Fuori è minimo trenta gradi, ma nei centri commerciali ci vorrebbe il giubbotto. C’è un traffico sembra il deposito di uno sfasciacarrozze tanta è la concentrazione di macchine, che ti viene da chiederti dove cazzo vada tutta questa gente. Il trasporto pubblico italiano a confronto spacca i culi, ma li spacca veramente.
Ma veniamo al dunque.
Chiappetti, ricordati di dire ai tuoi nipoti, quando ti chiederanno perché per andare a scuola devono fare dieci chilometri a piedi tutte le mattine, che la colpa è del tuo amico rosso, che mangiava pane burro e marmellata a colazione, beveva vino del chianti a cena, prendeva la macchina anche per andare al cesso e teneva accesa tutto il giorno l’aria condizionata perché l’umido lo stava uccidendo.

Saturday 1 October 2011

BRACCINO CORTO

Lettori d’oltre oceano,
C’è questo tipo che entra in un locale sulla spiaggia. Il barista lo guarda bene. Il barista è un signore sulla sessantina. Definirlo signore però non rende tanto l’idea. Uno un signore se lo immagina con una camicia e un paio di pantaloni addosso almeno. Una persona almeno un po’ distinta, insomma, uno che potrebbe essere tuo nonno, ma che siccome non lo è lo dovresti chiamare signore. E’ semplice perché si fa fatica a chiamarlo signore. Perché ha i capelli lunghi, la barba lunga, una canottiera grigia o bianca o gialla, non si capisce bene e un paio di bermuda. Ovviamente è scalzo. Questo tipo si diceva entra in questo bar sulla spiaggia. Il bar è decisamente decadente. Tutto in legno, con le travi interne che saranno almeno alla sesta settima mano di smalto bianco. I tavolini sono consumati e le sedie impagliate. In più è in una zona che non riflette l’immaginario collettivo raffigurato nella foto, anzi. Il tipo con la camicia si avvicina al bancone e chiede tre caffè. Uno per lui, e gli altri due per i suoi colleghi. Il barista farfuglia qualcosa in francese credo. Accende la macchinetta che produce dei liquidi strani. Il colore assomiglia a quello del caffè, ma sopra ci galleggia qualcosa di schiumoso ma solido. Il tipo con la camicia lo beve, perché non è uno che si fa scrupoli, ma gli altri due lasciano perdere e si avviano alla macchina. Allora quello con la camicia chiede il conto. Sono 12 euro. La Guadalupe è così, più il posto è malsano e più è un salasso. Una birra in bottiglia 6 euro e un risotto 24. Meno male che paga INSO.

Wednesday 14 September 2011

PACEVILLE

Barca a vela tipo Hobie 14 Winter, Cantieri Zeno (Arezzo), anno di produzione 1994. Lunghezza fuori tutto 4 m, larghezza 1,5 m, armata a Sloop, due compartimenti stagni antiaffondamento, piccolo gavone a prua. Completa di vele in ottimo stato (randa e fiocco), carrello di alaggio in alluminio, deriva mobile in legno, timone in legno e alluminio, ancora, predisposizione a poppa per inserimento motore fuoribordo.
Completamente restaurata a Maggio 2011: riverniciatura dello scafo con vernice marina di primissima qualità (lo scafo è in ottimo stato e non presenta nessun segno di osmosi), sostituzione di drizze e scotte e sostituzione dello stick del timone.
Barca stabile e veloce, ideale per una prima esperienza su derive. Il basso centro di gravità la rende particolarmente stabile al rollio, aumentando la sicurezza alla scuffia. La barca può facilmente essere condotta da una persona. Ideale anche per brevi crociere può portare comodamente fino a 3 adulti.
Può essere facilmente trasportata sul tetto della propria auto con delle normali barre porta tutto (peso circa 75 kg), l’albero può essere smontato in due parti della lunghezza di circa 2,5 m ciascuna.

Vendo per trasferimento in Guadalupe e poi perchè il mio babbino si stressa ad averla in garage. Visibile a Scarlino (GR), durante l’inverno è custodita al coperto in un garage.

Prezzo 1.200 euro

Per informazioni rivolgersi a Pietro Fabiani
Tel: 345.1038145
Mailto: fabiani35@hotmail.com

Friday 2 September 2011

FARE AFFARI

Lettori di merda,
Tonino un giorno si alza e si ritrova a capo dell’azienda di famiglia. Una piccola azienda, niente di che. Produce Scarpe a Dondolo, tanto per dare da mangiare a se stesso e quei tre impiegati che si ritrova. Tipi diversi ovviamente, c’è chi ha una passione innata per le scarpe a dondolo, sono la sua vita, come Ergio. Straordinari su straordinari, idee innovative per migliorare il prodotto. Il classico esempio di impiegato del mese insomma. C’è poi Camilla (che sennò si lamenta che non viene mai inclusa) che lavora solo perché lo deve fare, perché i soldi non fanno la felicità è vero, ma non fanno nemmeno schifo. Ma che comunque il suo lo fa e non si tira mai indietro. E poi c’è El Meghito. Quello di già è Messicano, pensa sempre alla insomma ci siamo capiti, e poi è abituato alla Termofon. In pratica dire che è a carico è come dire che il Pdl è il partito dei ladri (ovvero riduttivo, è infatti anche il partito dei corrotti, dei mafiosi e via e via).
L’azienda più o meno funziona, chi lavora per davvero copre chi se la sente un po’ meno. C’è un problema però, il loro unico cliente, non mi ricordo come si chiama, ha dei problemi con i pagamenti. Tipo paga sempre a rate (intanto prendi questo euro e 20, il resto vediamo), oppure propone strani arrotondamenti di fatture (ti do tre euro e 47 o cinquanta euro interi?).
E quindi Tonino comincia ad avere dei problemini. Le banche gli prestano i soldi sempre più mal volentieri e ha sempre meno soldi per pagare i suoi dipendenti e i fornitori. Comunque Tonino ha fidi consiglieri. E allora riunisce tutti in un cda straordinario per spiegare loro la situazione e risolverla. In particolare il consigliere alla sua destra, che poi è lo stesso cliente che paga un po’ no e un po’ a volte, gli suggerisce di lasciar perdere il recupero crediti che è meglio, e piuttosto pareggiare il bilancio aumentando il prezzo delle scarpe a dondolo, che rimangono le stesse beninteso, ma da oggi dovranno costare un po’ di più. Tonino però, che è vero ha ereditato l’azienda senza nemmeno prendere una laurea, ma certe lauree meglio perderle che trovarle, va detto, non è molto d’accordo con questa soluzione, anche perché rischia di arrestare i consumi delle sue rinomate scarpe a dondolo e di bloccare in maniera tragica tutto il meccanismo. Allora il consigliere alla sua sinistra gli suggerisce di ridurre gli stipendi dei suoi collaboratori meglio pagati, e Tonino un po’ ci pensa ma in realtà non è però molto d’accordo, perché se lui si spaccasse il culo vorrebbe essere pagato per quanto ha il culo spaccato, e non capisce perché dovrebbe ridurre lo stipendio di Ergio, il suo lavoratore migliore piuttosto che ridurlo a El Meghito, che tra le altre cose continua a provarci in maniera costante e petulante con sua moglie. Allora guarda i consiglieri alla sua destra e alla sua sinistra e vede stipendi da favola, auto blu, uffici immensi. Tonino si chiede quanto gli costino, e paragonato a tutte le spese che affronta ogni mese alla fine non è nemmeno tanto. Però non riesce a capire quale sia la loro utilità. Stavano lì per far crescere l’azienda, per far arricchire lui e i dipendenti, e quello che hanno ottenuto è solo un’imminente bancarotta e delle case da favola.

Ecco, ora siamo a questo punto morto. Senti, fai così: licenza i consiglieri, prendine di onesti, non dico capaci, ma almeno onesti, riproporziona le pensioni e abbatti l’evasione, regola le tasse di conseguenza. Fai splendere il sole d’estate e fai nevicare per natale. E poi inventa un olio che non unge, perché è tutto il pomeriggio che ho una chiazza sulla camicia e mi fo schifo.

Tuesday 23 August 2011

CALLE DE LA DEVASTACION

Cari lettori,
Vi racconterò una storia. E’ la storia della piccola Alice (si pronuncia Alis, è francese). I genitori di Alice vivevano in un piccolo paesino della Francia Meridionale, un villaggio chiamato Ville de la Désolation, nei pressi di Carcassonne. La madre di Alice lavorava come Mondina, tutti i giorni a faticare nei campi per garantire alla sua unica figlia un pasto caldo e un tetto sotto cui vivere. Il papa’ della piccola Alice invece era un modesto mercante di buoi. Comprava i vitelli ancora giovani dai contadini della zona per rivenderli al mercato di Carcassonne una volta che si erano fatti adulti. Negli inverni più freddi aveva addirittura spartito la sua razione di cibo con le sue bestie, affinché sopravvivessero alla dura stagione e la loro morte di stenti non avesse mandato in rovina i sacrifici di un intero anno. Questo mestiere gli aveva permesso di barattare il suo vitello più grasso con una vecchia tromba usata al mercato di Carcassonne e di regalarla a sua figlia. Alice adorava la musica e passava tutti i giorni ad esercitarsi in attesa di poter suonare nel coro della messa della domenica. Ogni domenica mattina usciva di casa con la sua tromba sottobraccio e si recava nella piccola chiesa di Ville de la Désolation, dove mostrava tutta la sua bravura nei canti della celebrazione festiva.
Quando Alice fu in grado di badare a se stessa, visto il suo notevole talento, i suoi genitori decisero di investire i loro risparmi di una vita nella loro unica figlia, e di mandarla a studiare musica a Parigi. Il padre vendette tutti i suoi quattro buoi per pagarle un affitto e la madre vendette il suo corredo nuziale per un biglietto per la capitale.
Alice mostrò tutto il suo talento nei primi anni di scuola, lavorando assiduamente per migliorare le sue capacità.
Poi insomma, per farla breve, si sa come va la vita. Qualche delusione amorosa, cattive frequentazioni, qualche bicchiere di troppo, e la piccola Alice era belle che andata. L’ultima volta che l’hanno vista stava suonando Kylie Minogue all'angolo tra Calle de la Devastaciòn e Calle de la Menor Edad a San Sebastian, abbastanza ciucca, con un cappello bianco e un manico di briachi che dicevano “Tutti giù!!!”.

La morale della favola è la seguente: se sei proprietario di un appartamento a San Sebastian e di agosto devi lavorare, nella terza settimana affittalo o prendi ferie, perché dormire la vedo dura.

Ogni riferimento a persone e fatti realmente accadute è puramente casuale, apparte il tutti giù, quello era vero.

Thursday 23 June 2011

CONDIZIONAMENTO MEDIATICO

Lettori tutti,
immaginate un treno a due carrozze, d'estate. Una carrozza ha l'aria condizionata, l'altra no. E' l'unico treno a disposizione, e quindi non si può proprio scendere. In totale su tutto il treno ci sono 100 posti a sedere, e quindi 50 con l'aria condizionata e 50 senza. E siccome Trenitalia si sa, fa le cose per bene, ha venduto esattamente 100 biglietti. Quando le persone di stazione in stazione hanno cominciato a salire sul treno ovviamente si sono prese per prime i posti al fresco, e poi, quando la carrozza era piena, hanno cominciato ad occupare i posti al caldo. Però in realtà nei posti al fresco non è che ci sia scritto il nome di quelli che ci stanno seduti, quindi in teoria ci si potrebbe sedere chiunque. C'è anche un altro problema su questo treno, che il bagno nella carrozza condizionata non funziona, e quindi i viaggiatori in questa carrozza hanno bisogno di usare il bagno dell'altra. Questo in realtà non crea troppo disturbo a chi sta nella carrozza non condizionata, perchè non è che gliela stanno facendo sui piedi.
Poi ad un certo punto un passeggero particolarmente insofferente che sta sudando come un pezzo di cacio dentro una tenda al sole il 13 di agosto verso le tre di pomeriggio, si alza e decide di andare nel vagone condizionato, e appena un altro viaggiatore di questo vagone si alza per andare al bagno quello che era in piedi giustamente gli prende il posto, perchè non è che fosse il suo di diritto.
Quello che era andato al bagno torna, e rimasto senza posto al fresco, siccome è di sinistra, da la colpa a Trenitalia che non ha messo a disposizione due carrozze con l'aria condizionata per risparmiare sulla manutenzione. Poi si alza un altro e va al bagno, e come è ovvio, anche a lui rubano il posto. Però lui la prende un po' peggio, e siccome è di destra, se la prende con chi gli ha rubato il posto, e gli dice chiaramente che deve tornare da dove è venuto, dalla carrozza senza aria condizionata, dove fra le altre cose, si muore veramente di caldo. A questo punto comincia una discussione fra i passeggeri della carrozza condizionata, dove secondo alcuni è giusto che chi si alza e rimane senza posto si vada a sedere nell'altra carrozza, mentre gli altri non sono per niente d'accordo.
E allora, si alza un occupante di un posto decisamente privilegiato, è infatti un posto singolo, dalla parte del finestrino e poggia piedi di fronte. L'unico problema di questo personaggio è che è salito senza biglietto, quindi lui non dovrebbe nemmeno stare sul treno. Però ci sta lo stesso, perchè alla fine, finchè non passa il controllore, nessuno ha il diritto di togliergli il posto. Insomma, si alza questo signore e promette, in cambio di un biglietto, di aggiustare il sistema di condizionamento dell'altro vagone, in modo che il problema venga risolto. Alcuni passeggeri, estasiati, si adoprano, e fanno una colletta per comprare il biglietto a questo signore, che da ora in poi chiameremo B. Altri non gli credono, perchè sono convinti che faccia questa promessa solo per avere un biglietto, per non perdere il suo posto una volta che passerà il controllore. Comunque sia il biglietto ce la fanno a farglielo, ma siccome non hanno raccolto abbastanza soldi, glielo fanno fino alla stazione successiva. Una volta che questo signore ha il biglietto prova a dare un paio di colpi sull'impianto di condizionamento non funzionante, ma ovviamente con poca fortuna. Ma non ha molto tempo per lavorare sull'impianto in realtà, perchè non avendo il biglietto, sta anche cercando di convincere il controllore, che lo vuole far scendere alla prossima stazione, che lui il biglietto ce l'aveva, ma gliel'ha rubato un extracomunitario. Ad ogni modo arriva la stazione successiva, e B è di nuovo senza biglietto. Allora riunisce i passeggeri delle due carrozze dicendogli che non ha avuto abbastanza tempo per riparare il condizionatore, ma era sulla buona strada, e se vorranno il condizionatore aggiustato, per il bene di tutti, dovranno compragli di nuovo il biglietto, almeno fino alla stazione successiva. Alcuni non gli credono, ma altri sono fermamente convinti della sua capacità di riparatore di condizionatori, e allora gli comprano un altro biglietto. Ma anche a questo giro niente. Il condizionatore non ne vuole sapere. E così per altre tre o quattro stazioni.

A questo punto anche un cretino avrebbe capito che B che non capisce un cazzo di condizionatori e vuole solo salvarsi il culo. E invece no, c'è qualcuno che insiste con questo cazzo di B, B qua e B là, per fortuna che B c'è e via e via.

Thursday 19 May 2011

CHIAPPE STRETTE

Lettori e lettrici,
è con grande rammarico che mi avvio a commentare i risultati delle elezioni comunali e provinciali appena trascorse. Stimo che l’80% di voi (circa i 4/5 in proporzione, due/tre persone al massimo in valore assoluto) sarà già a pensare “Ma che cazzo dice, rammarico una sega!”.
E invece è proprio così, rammarico a tutta randa.
Il perché è semplice. E me l’ha fatto capire la mia insegnante di Francese. Tale Jessicah, Belga, di Gent.
Era circa un mese fa, una calda giornata di Aprile. La Jessica diceva che le veniva il magone quando c’erano giornate così belle. Odiando l’inverno a palla, quando sentiva che l’estate stava per arrivare, pensava inevitabilmente che sarebbe finita, lasciando di nuovo il posto all’inverno. Una logica schiacciante ed inattaccabile.

E qui arriva il parallelo politico. La consecutio delle stagioni la conoscete, quella politica ve la narro, onde evitare fraintendimenti.
Queste elezioni ci hanno dato un assaggio di quello sta per succedere (calda giornata di Aprile). Poi cadrà il governo (primi di Giugno), vincerà le elezioni la sinistra (21 Giugno, inizio dell’estate). Arriverà il periodo nel quale Gasparri e Ferrara rosicano in prima serata, perché devono subire in silenzio (apoteosi estiva, festa della Birra). Poi succederà il solito macello di sempre, con D’Alema che vuole che tutti i parlamentari si facciano crescere i baffi, mentre Di Pietro vuole introdurre il reato di chiamarsi Silvio (festa del perdono, fine dell’estate). Queste divergenze insanabili ci porteranno dritti a nuove elezioni, alle quali sappiamo benissimo chi vincerà (2 Novembre, giorno dei Morti, siamo un’altra volta in inverno).

Come vi avevo anticipato la logica è schiacciante, non da adito a dubbio alcuno. Poi potete dire quello che vi pare.
Poi va beh, Verdini ha detto che è stato un pareggio. Un po' come tra il Titanic e l'iceberg.

Tuesday 17 May 2011

REGINA DI CUORI

Signori,
qui c’è poco da stare a tirarla per le lunghe. State dormendo ad occhi aperti. Mentre voi state lì a pettinare le bambole, a scaccolare le api, a sbianchettare gli occhi ai panda o a spiegare le derivate a Lorenso, qui c’è gente che lavora. C’è gente che non molla mai, che lotta, che non si da pace, c’è gente che ogni mattina si alza e fa in modo che ogni singola goccia di sudore versato non sia evaporata senza uno scopo. Se c’è una cosa che Mourinho ci ha insegnato, è che non si deve lasciare mai niente al caso, e se c’è una cosa che Donadoni ci ha insegnato, è che non si devono mai ripetere gli errori del passato. Se c’è una cosa che sia Napoleone che Hitler ci hanno insegnato è che non bisogna mai fare guerra alla Russia e credere di aver vinto solo perché si ritirano (non so quanto sia pertinente, ma è comunque un consiglio da tenere sempre a mente).

Se pensate di saper usare Facebook, siete solo dei poveri ingenui. Vi sentite fighi solo perché ieri vi siete iscritti al gruppo Quelli che gli puzzano le ascelle anche dopo essersele lavate e con ogni probabilità domani vi iscriverete a Quelli che si fanno il bidet solo una volta al mese. Smettetela subito, non perdete altro tempo, non sono queste le potenzialità di facebook. Bisogna andare oltre, avanti, verso nuove funzioni che riempiano il vuoto emotivo che ha lasciato Baggio quando ha smesso di giocare. Facebook serve a, lo sapete benissimo a cosa serve, non ve lo devo certo dire io. Punto.

No, per davvero. Dobbiamo fare qualcosa. Una class action, un lancio di uova, una rivoluzione. Oppure facciamo un gruppo su Facebook, apriamo un sito di satira politica, commentiamo a palla su beppegrillo.it. Io non lo so cosa si deve fare, però basta, vi prego, con la Santanchè in televisione.

Tuesday 12 April 2011

PIPPO

Pippo chiede al babbo: "Babbo cos' e' la politica?". Il babbo risponde: "Vedi Pippo, non e' facile da spiegare cos' e' la politica, ma posso provare con un esempio: io porto a casa i soldi quindi sono il capitalismo, tua madre li amministra quindi e' il governo, la cameriera e' la classe operaia, tu che brontoli sempre che vuoi una paghetta piu' alta sei il sindicato, e la tua sorellina e' la generazione futura". Quella stessa notte Pippo viene svegliato dal pianto della sorellina che si era fatta la cacca addosso. Decide quindi di andare a svegliare la madre e mentre va verso la camera dei suoi, sente dei rumori provenienti dalla stanza della cameriera, sbircia nella serratura e vede suo padre a letto con la cameriera, e ad un tratto ha l'illuminazione: "Ho capito cos'e' la politica : il capitalismo si fotte la classe operaia, il governo dorme e i sindacati stanno a guardare, mentre le generazioni future sono nella merda fino al collo!!".

Saturday 5 March 2011

Saturday 26 February 2011

LA DEMOCRAZIA SEMPLICEMENTE NON FUNZIONA

(cit. Kent Brockman)


Il termine democrazia è una parola greca che significa potere al popolo. Si sa, i greci sono sempre stati dei fini umoristi. (cit. Nonciclopedia)



- Nell'aprile del 1993 il referendum abrogativo dei finaziamenti ai partiti ottiene il 90,3% di consenso (niente più finanziamenti quindi);
- Nel dicembre del 1993 il Parlamento aggiorna la legge esistente sui rimborsi elettorali, definiti “contributo per le spese elettorali”, erogando per il mandato relativo alle elezioni del 1994, 47 milioni di euro;
- Nel 1997 viene introdotto il 4 per mille di contributo volontario per il finanziamento ai partiti;
- Nel 1999 viene reintrodotto del tutto il finanziamento ai partiti, i quali dalle elezioni politiche del 2001 hanno diritto a 193.713.000 euro;
- Questa è la parte più bella, dal 2006 l'erogazione è dovuta per tutta la legislatura anche se il governo cade dopo un anno, e quando un nuovo governo viene eletto, via un altro finanziamento per altri cinque anni.

Comunque tranquilli, perchè l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Mi sa che è davvero il momento di cambiare la costituione.

Ma soprattutto mi sa che aveva ragione Kent Brockman.

Tuesday 22 February 2011

PAELLA PERFETTA

Recupero edizione 2010

Lettori tutti,

continua il nostro viaggio nella storia della cucina e delle tradizioni tipiche toscane. Oggi saremo nella cucina di tale A.C. (persona timida e riservata che ha preferito restare anonimo) alla scoperta di un piatto tipico: la PAELLA PERFETTA.

Il blog ha già parlato molto di questo piatto dalle caratteristiche nutritive sensazionali e dalla digeribilità unica.

Per i più distratti ricordiamo che già nel 1811, nel preparare l'invasione della Russia, Napoleone l'aveva fortemente voluto come pietanza ufficiale della sua armata imperiale. Sfortunatamente la famosa crisi dei totani surgelati del 1812 fece lievitare i prezzi di questo piatto tipico, rendendolo un pasto d'elite a disposizione solo dei più abbienti. Il resto è storia, ma secondo gli storici più titolati, la messa a disposizione di una portata unica dagli eccezionali valori nutritivi avrebbe potuto spostare gli equilibri di dominio dell'epoca.

Il piatto fu rispolverato in gran segreto all'europeo del 1988 dalla nazionale olandese. Furono sottoposti all'attenzione di Rinus Michels, l'allora tecnico degli Orange, tre piatti attentamente studiati e composti per combinare al meglio l'assunzione di proteine, vitamine, ferro e carboidrati, allo scopo di massimizzare l'apporto energetico e minimizzare il tempo di assorbimento dell'organismo. I piatti in questione erano lo spezzatino alla Sangiovannese, poi scartato perchè, pur garantendo buon apporto di vitamine e ottima digeribilità, aveva contro la frangia puritana della destra Olandese, che non prevedeva l'utilizzo di alloro nella preparazione delle vivande. Fu quindi una lotta serrata fra l'osso buco e la PAELLA PERFETTA, entrambi rispondenti alle specifiche richieste dal C.T. olandese per la sua squadra. La spuntò tuttavia la PAELLA PERFETTA, come confidò in seguito Ruud Gullit, grazie alla possibilità di essere somministrata all'interno delle borracce in ogni momento della gara.

Riportiamo di seguito la preparazione dettagliata del piatto nella sua versione Imperial Borghese con totani surgelati.

Prendete una pentola più grande di una mano






Scongelate il pesce fresco







Tagliate tutti gli ingredienti







Metteteli in una pentola e girate






Il piatto è pronto per essere servito






Servite il piatto come ad una mensa per poveri






Abbinate un vino proporzionato all'importanza dei vostri ospiti

Thursday 20 January 2011

UN CASO GRAVE


Cari amici e lettori,
in primo luogo rilassatevi subito, la foto è scelta in piena filosofia Mediaset e non c'entra niente con l'argomento del post. Dopo aver studiato attentamente la strategia di marketing dell'azienda di Confalonieri ho deciso di imitarla per risollevare le sorti di questo blog.

Poi, abbiamo un problema.
E' forse la crisi economica? No, anche se certo non aiuta.
E' forse l'euribor che cresce aumentando i tassi dei nostri mutui? No, non lo so.
E' forse una teenager marocchina che mette in ginocchio il premier, dopo che per anni ci avevano provato eminenti esponenti delle forze progressiste (escluso Massimo, lui non ci ha mai veramente provato)? Forse, ma c'è dell'altro.
Che sia un calcio malato? No, questo è fuori tema.

Il problema siamo noi. Il paese nel quale abbiamo sempre vissuto e che farà di noi degli eterni provinciali. Persone che non hanno visto il mondo e che non si sanno confrontare, perchè hanno sempre avuto un range di persone con cui misurarsi molto ristretto. Poche idee e confuse (classico commento ad un "appena sufficiente" su un tema del liceo), tutti vestiti uguali perchè compriamo quello che ci mettiamo addosso negli stessi negozi. Stessi locali da frequentare da anni sedici finchè morte non ci separi (tanto è che qualcuno ci va a ballare anche nel giorno del matrimonio).
Ma almeno vedere abbandonare il calcio gli stessi giocatori che avevamo visto esordire ci rende sensibile il tempo che passa?

C'è un po' di ironia, e tanta polemica. Basta con questa storia che siamo superficiali e che non ci vogliamo bene. Semplicemente non lo diamo a vedere..

P.s. Per chi non lo ha capito questo blog è in polemica il blog beehungry.blogspot.com perchè nella sezione "se cerchi un luogo dove urlare" ci rimproverano di essere tristi, superficiali e di non parlare. Diteci chi siete, così vi giudichiamo anche noi. E' pura par condicio.