Thursday 19 May 2011

CHIAPPE STRETTE

Lettori e lettrici,
è con grande rammarico che mi avvio a commentare i risultati delle elezioni comunali e provinciali appena trascorse. Stimo che l’80% di voi (circa i 4/5 in proporzione, due/tre persone al massimo in valore assoluto) sarà già a pensare “Ma che cazzo dice, rammarico una sega!”.
E invece è proprio così, rammarico a tutta randa.
Il perché è semplice. E me l’ha fatto capire la mia insegnante di Francese. Tale Jessicah, Belga, di Gent.
Era circa un mese fa, una calda giornata di Aprile. La Jessica diceva che le veniva il magone quando c’erano giornate così belle. Odiando l’inverno a palla, quando sentiva che l’estate stava per arrivare, pensava inevitabilmente che sarebbe finita, lasciando di nuovo il posto all’inverno. Una logica schiacciante ed inattaccabile.

E qui arriva il parallelo politico. La consecutio delle stagioni la conoscete, quella politica ve la narro, onde evitare fraintendimenti.
Queste elezioni ci hanno dato un assaggio di quello sta per succedere (calda giornata di Aprile). Poi cadrà il governo (primi di Giugno), vincerà le elezioni la sinistra (21 Giugno, inizio dell’estate). Arriverà il periodo nel quale Gasparri e Ferrara rosicano in prima serata, perché devono subire in silenzio (apoteosi estiva, festa della Birra). Poi succederà il solito macello di sempre, con D’Alema che vuole che tutti i parlamentari si facciano crescere i baffi, mentre Di Pietro vuole introdurre il reato di chiamarsi Silvio (festa del perdono, fine dell’estate). Queste divergenze insanabili ci porteranno dritti a nuove elezioni, alle quali sappiamo benissimo chi vincerà (2 Novembre, giorno dei Morti, siamo un’altra volta in inverno).

Come vi avevo anticipato la logica è schiacciante, non da adito a dubbio alcuno. Poi potete dire quello che vi pare.
Poi va beh, Verdini ha detto che è stato un pareggio. Un po' come tra il Titanic e l'iceberg.

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