Saturday 1 October 2011

BRACCINO CORTO

Lettori d’oltre oceano,
C’è questo tipo che entra in un locale sulla spiaggia. Il barista lo guarda bene. Il barista è un signore sulla sessantina. Definirlo signore però non rende tanto l’idea. Uno un signore se lo immagina con una camicia e un paio di pantaloni addosso almeno. Una persona almeno un po’ distinta, insomma, uno che potrebbe essere tuo nonno, ma che siccome non lo è lo dovresti chiamare signore. E’ semplice perché si fa fatica a chiamarlo signore. Perché ha i capelli lunghi, la barba lunga, una canottiera grigia o bianca o gialla, non si capisce bene e un paio di bermuda. Ovviamente è scalzo. Questo tipo si diceva entra in questo bar sulla spiaggia. Il bar è decisamente decadente. Tutto in legno, con le travi interne che saranno almeno alla sesta settima mano di smalto bianco. I tavolini sono consumati e le sedie impagliate. In più è in una zona che non riflette l’immaginario collettivo raffigurato nella foto, anzi. Il tipo con la camicia si avvicina al bancone e chiede tre caffè. Uno per lui, e gli altri due per i suoi colleghi. Il barista farfuglia qualcosa in francese credo. Accende la macchinetta che produce dei liquidi strani. Il colore assomiglia a quello del caffè, ma sopra ci galleggia qualcosa di schiumoso ma solido. Il tipo con la camicia lo beve, perché non è uno che si fa scrupoli, ma gli altri due lasciano perdere e si avviano alla macchina. Allora quello con la camicia chiede il conto. Sono 12 euro. La Guadalupe è così, più il posto è malsano e più è un salasso. Una birra in bottiglia 6 euro e un risotto 24. Meno male che paga INSO.

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