Tuesday 17 May 2011

REGINA DI CUORI

Signori,
qui c’è poco da stare a tirarla per le lunghe. State dormendo ad occhi aperti. Mentre voi state lì a pettinare le bambole, a scaccolare le api, a sbianchettare gli occhi ai panda o a spiegare le derivate a Lorenso, qui c’è gente che lavora. C’è gente che non molla mai, che lotta, che non si da pace, c’è gente che ogni mattina si alza e fa in modo che ogni singola goccia di sudore versato non sia evaporata senza uno scopo. Se c’è una cosa che Mourinho ci ha insegnato, è che non si deve lasciare mai niente al caso, e se c’è una cosa che Donadoni ci ha insegnato, è che non si devono mai ripetere gli errori del passato. Se c’è una cosa che sia Napoleone che Hitler ci hanno insegnato è che non bisogna mai fare guerra alla Russia e credere di aver vinto solo perché si ritirano (non so quanto sia pertinente, ma è comunque un consiglio da tenere sempre a mente).

Se pensate di saper usare Facebook, siete solo dei poveri ingenui. Vi sentite fighi solo perché ieri vi siete iscritti al gruppo Quelli che gli puzzano le ascelle anche dopo essersele lavate e con ogni probabilità domani vi iscriverete a Quelli che si fanno il bidet solo una volta al mese. Smettetela subito, non perdete altro tempo, non sono queste le potenzialità di facebook. Bisogna andare oltre, avanti, verso nuove funzioni che riempiano il vuoto emotivo che ha lasciato Baggio quando ha smesso di giocare. Facebook serve a, lo sapete benissimo a cosa serve, non ve lo devo certo dire io. Punto.

No, per davvero. Dobbiamo fare qualcosa. Una class action, un lancio di uova, una rivoluzione. Oppure facciamo un gruppo su Facebook, apriamo un sito di satira politica, commentiamo a palla su beppegrillo.it. Io non lo so cosa si deve fare, però basta, vi prego, con la Santanchè in televisione.

2 comments:

Anonymous said...

«Se Santoro invita Santanchè un altro paio di volte in tv, Pisapia vince facile facile» (M.Renzi)

Anonymous said...

Ormai non esistono più le regine di cuori. Al massimo circolano regine di picche. O di mattoni. Sui maroni. Che purtroppo non è il ministro.